La nascita di un bambino rappresenta l’evento più felice nella vita dei genitori, ma non per tutti la fase post-parto è la più semplice. Pubblicità, film, persone famose e parenti fanno sembrare tutto perfetto, senza considerare che non è sempre tutto rose e fiori. Infatti, per molti la fase complicata inizia dopo il parto; con l’arrivo del bambino si creano vari sconvolgimenti fisici, emotivi e sociali. Il bambino è un essere vivente, che necessita di tutto e il tutto arriva ovviamente dai genitori. In particolare dalla mamma, stanca dalla gestazione e dalla fatica del parto, che ha quindi spesso difficoltà a riprendersi, soprattutto per la carenza di sonno, dettata dai ritmi serrati del neonato.

Cosa può succedere a livello fisico?

A livello fisico, si possono riscontrare eventuali dolori presenti fin dalla gravidanza o comparsi con il parto. Inoltre, spesso si ha la comparsa di incontinenza urinaria, per il grosso stress che ha subito il pavimento pelvico, oltre ad un aggravamento dettato da esercizi svolti scorrettamente per tornare precocemente ad una condizione fisica precedente a quella della gravidanza. I ritmi serrati che la mamma deve tenere con la nascita del figlio, spesso si traducono in sonni brevi e non restauratori che rendono difficoltoso il recupero. In caso di cesareo, la cicatrice può “tirare” o dare fitte eccessive e alla lunga, a causa di alterazioni posturali, può provocare mal di schiena. Infine, le posizioni scorrette spesso assunte durante l’allattamento, possono provocare tensioni a livello delle spalle e dolori cervicali, magari associati a stanchezza degli arti superiori.

Cosa può succedere a livello mentale?

Può accadere che, a livello psicologico, dopo il parto si verifichino due condizioni nella neo-mamma:

  • I “baby blues”: una sensazione difficile da definire, caratterizzata da malinconia, tristezza e inquietudine, che di solito compare 3-4 giorni dopo il parto per poi svanire dopo 10-15 giorni. È legata al forte cambiamento ormonale conseguente al parto e alla stanchezza legata al travaglio. Infatti, dopo il secondamento, ovvero l’espulsione della placenta, si verifica un rapido crollo nella produzione di ormoni come estrogeno e progesterone, che si traducono in un fisiologico calo dell’umore. Questa condizione, anche nei casi non patologici, si accompagna spesso a disturbi del sonno, pianti improvvisi ed insofferenza.
  • La depressione post-partum: solitamente esordisce 6-12 settimane dopo il parto e la donna si sente triste senza motivo, facile al pianto e non all’altezza nei confronti degli impegni che la attendono col bambino. Non va assolutamente intesa come una debolezza della mamma, ma semplicemente come una conseguenza del parto. Questa condizione non è causata da un solo fattore, ma più spesso si tratta di un insieme di cambiamenti. Grazie al supporto degli specialisti e a degli accorgimenti nello stile di vita, la neo-mamma può guarire completamente.

Come agisce l’osteopatia nel post-parto?

Con l’osteopatia vengono trattati i dolori muscolo-scheletrici, la cicatrice del cesareo e l’eventuale gonfiore degli arti rimasto dopo la gestazione. Oltre a facilitare un ritorno più rapido ad una condizione fisiologica del pavimento pelvico, riducendo l’incontinenza urinaria. Inoltre, il trattamento osteopatico, agendo sul riequilibrio neuroendocrino, favorisce il sonno e il ripristino del naturale alternarsi nel ritmo sonno-veglia. Il miglioramento conseguente al ripristino del sonno, unito ad una scomparsa di un’eventuale sintomatologia dolorosa e al riequilibrio delle strutture del corpo dati dal trattamento osteopatico, offrono un aiuto indiretto, naturale ed efficace alla salute psicologica della neo-mamma.

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