GERDOgnuno di noi ne ha avuto a che fare direttamente o quanto meno ne abbiamo sentito parlare. Stiamo parlando di quel fastidioso bruciore alla bocca dello stomaco o dietro lo sterno che si presenta dopo o durante i pasti. All’inizio può capitare di avvertire i sintomi in seguito a pasti copiosi, poi col passare del tempo questi episodi diventano sempre più frequenti fino a che non si arriva a percepirlo praticamente tutti i giorni con un andamento altalenante. La manifestazione dei sintomi non è relazionata ad un particolare cibo o ad una particolare ora del giorno e spesso, oltre il classico bruciore dietro lo sterno si può accompagnare anche nausea, rigurgito e nei casi più gravi vomito.

Cause

Questa patologia è spesso causata da più fattori, ad esempio da una dieta che promuove particolarmente la secrezione gastrica (caffè, tè, alcolici). Uno degli aspetti più importanti di cui tenere conto è il diaframma, muscolo primario della respirazione e naturale barriera anti-reflusso. Se questo muscolo è in “disfunzione” cioè lavora non correttamente, il cibo dallo stomaco risale nell’esofago insieme ai succhi gastrici, infiammando le pareti di quest’ultimo. La continua esposizione dell’acido cloridrico all’interno dell’esofago, se non trattata correttamente, può portare a gravi danni fino a cambiare la composizione cellulare dell’esofago (esofago di Barrett).

La terapia medica per la malattia da reflusso gastroesofageo

La soluzione nell’immediato più frequente sono farmaci che inibiscono la produzione di acidi all’interno dello stomaco, i cosiddetti inibitori di pompa protonica (IPP) noti anche come prazoli. In questo modo i sintomi si attenuano rapidamente ma, a lungo andare, l’utilizzo di questi farmaci possono portare ad effetti indesiderati anche gravi come la riduzione dell’assorbimento di vitamina B12 e ferro piuttosto che nefriti (malattia infiammatoria del rene). Uno studio tedesco ha messo in evidenza che pazienti che utilizzano frequentemente gli IPP hanno una maggiore predisposizione a sviluppare patologie neurodegenerative come demenza e Alzheimer.

Come interviene l’osteopatia

Manipolazione visceraleL’osteopatia in questa patologia è spesso un rimedio risolutivo intervenendo su quella struttura che fa da barriera naturale anti-reflusso ovvero il muscolo diaframma. Il trattamento osteopatico per questo disturbo interviene anche sulla colonna vertebrale per “liberare” le radici nervose dirette agli organi ed eliminare eventuali vizi posturali.

Fondamentale è l’impegno da parte del paziente per eliminare eventuali fattori predisponenti come alimentazione particolarmente pro-infiammatoria (spezie, caffè, bevande gassate, cibi molto grassi). L’impegno deve essere anche volto a ridurre il sovrappeso ed iniziare un’attività fisica, notoriamente benefica per i disturbi del tratto gastrointestinale.

Con il trattamento osteopatico e qualche accortezza nel quotidiano si potrà eliminare completamente il sintomo per limitare al minimo l’assunzione di farmaci.

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